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Firmato contratto Istruzione e Ricerca, Snals: è segnale ma non basta
da snals.it
La firma del contratto 22-24 per il Comparto Istruzione e Ricerca è un atto di responsabilità verso i lavoratori, ma non può essere considerata conclusiva. Il contratto deve tornare ad essere uno strumento di dignità professionale, con norme che riconoscano il valore del lavoro educativo, amministrativo e scientifico. Il triennio 2025-2027 deve partire subito, con risorse certe e obiettivi chiari.
A dirlo è il segretario generale Snals-Confsal, Elvira Serafini. A tal fine le parti - prosegue - hanno assunto l'impegno, attraverso delle dichiarazioni congiunte, ad avviare tempestivamente le trattative per il rinnovo 2025-2027, anticipando la parte economica con le risorse già stanziate e hanno inoltre manifestato la volontà di affrontare con priorità i temi della valorizzazione professionale, della formazione, del welfare e delle relazioni sindacali, anche mediante un possibile adeguamento degli istituti di partecipazione.
Purtroppo, la strada si presenta in salita perché le risorse stanziate nella prossima legge finanziaria non consentono un reale e pieno recupero dell''inflazione: noi siamo pronti a presidiare ogni fase attuativa della legge di bilancio per assicurare nuove e più cospicue risorse.
La firma del contratto è un segnale, conclude Elvira Serafini, ma non basta: per questo chiediamo l'apertura immediata del nuovo triennio contrattuale, con un impegno preso congiuntamente, dove affrontare con serietà le questioni normative e dare piena dignità al lavoro educativo e amministrativo attraverso le risorse stanziate dalla prossima legge di bilancio.
tabella riassuntiva degli emolumenti previsti dal rinnovo del CCNL per il triennio 2022/24
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- Scritto da Vincenzo Inzirillo
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Nomine in ruolo personale docente a.s. 2025/26
L'USR Lazio ha pubblicato l'elenco dei docenti immessi in ruolo dall'a.s. 2025/26.
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- Scritto da Vincenzo Inzirillo
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Il TAR del Lazio ha annullano il Piano Regionale di Dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche per l'anno scolastico 2025/2026
Il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) del Lazio ha emesso una serie di nuove sentenze che annullano il Piano Regionale di Dimensionamento delle Istituzioni Scolastiche per l'anno scolastico 2025/2026, approvato dalla Giunta regionale lo scorso dicembre.
I ricorsi, presentati da diversi enti locali (come la Provincia di Viterbo, i Comuni di Grotte di Castro, Petrella Salto e Fiamignano) e da gruppi di genitori (a Terracina), sono stati accolti per le seguenti ragioni, comuni a tutte le sentenze:
I provvedimenti di soppressione e aggregazione delle scuole non riportano le ragioni alla base di tali decisioni.
La Regione si è discostata radicalmente dalla proposta iniziale della Conferenza regionale per l'istruzione, senza fornire una motivazione chiara e adeguata a supporto delle modifiche apportate.
In alcuni casi, come per la provincia di Rieti, la Regione non ha coinvolto adeguatamente gli enti locali competenti, ignorando le specificità dei territori, in particolare nelle aree montane.
Le decisioni del TAR mettono in discussione l'intero piano di dimensionamento, che prevedeva tagli e accorpamenti per rispettare i criteri ministeriali, ma che rischiava di penalizzare in particolare le aree interne e montane del Lazio. Le sentenze ripristinano la situazione precedente e bloccano le fusioni previste in diversi territori, come Viterbo, Rieti e Terracina.
Il sindacato SNALS-Confsal, che aveva promosso alcuni dei ricorsi, ha accolto con favore le sentenze, definendole una "vittoria" e sottolineando la necessità di un maggiore dialogo con i territori.
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- Scritto da Vincenzo Inzirillo
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